L’intervista – Prof. Antonino Romano
Le allergie sono diventate un fenomeno purtroppo sempre più frequente nei tempi che viviamo. Un male subdolo, insidioso, di cui spesso non si è addirittura a conoscenza che però, quando esplode, può cambiare, in peggio, molto in peggio, la vita delle persone. Lo sa bene e ce ne parla a cuore aperto il prof. Antonino Romano, allergologo fra i cinquanta più importanti d’Italia, siciliano di origine ma romano di adozione visto che vive nella capitale ormai da circa cinquant’anni.
Il prof. Romano ha esercitato per quarant’anni la sua attività al policlinico Gemelli di Roma ma da qualche mese ha ripreso a frequentare a Catania il policlinico Morgagni. Nel presidio di Barriera opera negli ambulatori e fra qualche mese, dopo l’estate, intensificherà i suoi rapporti con la casa di cura.
Prof. Romano l’allergia è davvero una così brutta bestia…?
“Sì, purtroppo sì. E la sua incidenza nella vita delle persone si sta peraltro intensificando. Vuoi per le contaminazioni ambientali, vuoi per la scarsa importanza che al fenomeno è stata data fino a qualche tempo fa. Oggi con le reazioni allergiche purtroppo fanno i conti giornalmente centinaia di migliaia di persone in tutta Italia, in aumento il fenomeno anche in Sicilia”.
Ma è un fenomeno arginabile?
“Sicuramente sì, ma bisogna fare molta attenzione al tipo di reazioni che l’allergia provoca. Ognuna di esse può portarci alla conoscenza delle cause”.
Quanti tipi di reazioni allergiche esistono?
“Tanti, purtroppo: problemi respiratori, congiuntivite, orticaria, dermatite. E poi, non da ultime ci sono le allergie alimentari”.
Il prof. Romano è un vero esperto delle allergie. Le ha studiate a fondo, ha compiuto ricerche, in pratica alle allergie, alle reazioni allergiche, ha dedicato quasi tutta la sua vita. E ancora oggi continua a studiarle, con la passione di chi non si accontenta di risposte a metà. Non è un caso che il suo nome e soprattutto i suoi studi appaiano in circa 300 riviste specializzate di tutto il mondo.
Prof. Romano, lei è considerato in Italia il numero uno fra quanti in particolare hanno approfondito il tema delle allergie da farmaco…
“Sì, in effetti questo è stato una sorta di mio cavallo di battaglia. Spesso l’assunzione di un medicinale provoca reazioni devastanti che, se non si interviene bene e in tempo, possono portare a conseguenze perfino nefaste. A volte un antidolorifico, un antibiotico, in chi non tollera questo tipo di farmaci, possono scatenare situazioni di assoluta intolleranza”.
Ma è sostenibile una battaglia, con possibilità di successo, contro le allergie?
“Direi di sì, oggi esistono efficaci sistemi di contrasto. Le reazioni scatenate dall’allergia possono essere controllate, a patto che si capiscano le cause e le origini. Non è facile, ma la medicina moderna offre strumenti in grado di combattere le allergie con buone possibilità di vittoria”.
GIGI MACCHI
NOTA INFORMATIVA
È attiva, presso la Fondazione Mediterranea “G.B. Morgagni”, una Sezione allergologica in cui presta la sua opera di consulente il professor Antonino Romano, già professore associato di Medicina Interna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore (UCSC) e direttore dell’Unità di Allergologia del Presidio Columbus, (Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, UCSC) di Roma.
Il professor Romano dal giugno 1997 è membro dell’European Network on Drug Allergy (ENDA)/European Academy of Allergy and Clinical Immunology (EAACI) Drug Allergy Interest Group (DAIG); in particolare, è uno dei componenti del core group che si occupa dell’elaborazione dei protocolli diagnostici che vengono applicati anche presso la suddetta Sezione. Dal 2008 al 2010 è stato Chairman del DAIG. Dal giugno 2013 al giugno 2017 ha fatto parte del board del DAIG. Dal novembre 2014 è Chairman della Task Force del DAIG “Update & dissemination of Betalactam hypersensitivity diagnosis”. Dal marzo 2004 è membro del Committee on Adverse Reactions to Drugs and Biological Agents dell’American Academy of Allergy, Asthma and Immunology.
Il professor Romano si occupa della diagnostica e della terapia delle seguenti patologie: reazioni da ipersensibilità a farmaci e alimenti, manifestazioni allergiche (anafilassi, orticaria) correlate all’esercizio fisico, allergie respiratorie, con particolare riguardo alla rinite e all’asma bronchiale, congiuntiviti, sindrome orticaria-angioedema, reazioni a punture di imenotteri.
Per ciò che concerne le reazioni da ipersensibilità a farmaci, l’indagine allergologica si avvale di test in vivo e in vitro. I primi comprendono cutireazioni (prick test e intradermoreazioni), epicutireazioni (patch test) e test dose (test di tolleranza); in tal modo vengono studiate le reazioni ad antibiotici e, in particolare, a betalattamici (penicilline e cefalosporine), farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS), mezzi di contrasto diagnostici, anestetici generali (miorilassanti), anticoagulanti (eparine), farmaci biologici, anestetici locali ecc.
I test in vitro consistono nel dosaggio delle IgE specifiche sieriche (ImmunoCAP) in caso di reazioni a penicillina G, penicillina V, ampicillina, amoxicillina, cefaclor, miorilassanti, insulina. Tali test sono utili nella diagnostica delle reazioni immediate a farmaci, quelle che si verificano, cioè, a distanza di meno di un’ora dall’ultima assunzione del medicinale e possono essere particolarmente pericolose. Esse includono varie manifestazioni cliniche – come shock anafilattico, orticaria, angioedema, rinite e broncospasmo – e sono causate principalmente da antibiotici betalattamici, miorilassanti e mezzi di contrasto.
Lo studio delle reazioni da ipersensibilità ad alimenti comprende test cutanei (prick test con diagnostici del commercio e prick+prick test con alimenti freschi), ImmunoCAP e, in casi selezionati, test di provocazione orale. Viene inoltre applicato uno specifico protocollo per lo studio dell’anafilassi da esercizio fisico post-prandiale, una grave sindrome reattiva che può essere scatenata dall’effettuazione di qualsiasi tipo di attività fisica a breve distanza da un pasto.
La diagnostica delle allergie respiratorie (asma bronchiale, rinite) sia nell’adulto sia nell’età pediatrica comprende visita allergologica, prick test con i principali aeroallergeni (allergeni inalabili) e dosaggio delle IgE sieriche totali (PRIST) e specifiche (ImmunoCAP). Per i prick test viene impiegato il pannello di allergeni del GA2LEN (Global Allergy and Asthma European Network), una rete di centri europei di eccellenza che collaborano nell’ambito dell’asma bronchiale e delle patologie allergiche. Nei soggetti che lo richiedono possono essere praticati i trattamenti iposensibilizzanti specifici (vaccini).
Infine, riguardo alle reazioni a punture di imenotteri (api, vespe, polistini e calabroni), sul versante diagnostico ci si avvale dei test cutanei (prick test e intradermoreazioni) e dell’ImmunoCAP. I risultati dell’indagine allergologica, insieme con il grado di reazione clinica documentata o riferita, permettono poi di valutare il rischio, in caso di eventuali altre punture, e di porre l’indicazione all’immunoterapia specifica che può essere effettuata presso la Sezione.
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