L’intervista – Dr. Salvatore Tolaro

22 Febbraio 2018

L’intervista – Dr. Salvatore Tolaro

Dopo aver sentito il dott. Tribastone, direttore sanitario del Centro Cuore, restiamo nel presidio di Pedara e incontriamo il dott. Salvatore Tolaro, responsabile del dipartimento di Emodinamica. Da 25 anni, praticamente dalla sua fondazione, svolge il suo lavoro nella struttura del gruppo Morgagni.

 

Cardiologia e cardiochirurgia, negli ultimi anni si sono fatti passi da gigante…

“Sì, è un treno che corre ad altissima velocità. Il mondo della cardiologia e della cardiochirurgia e conseguentemente dell’Emodinamica, è profondamente cambiato negli ultimi tempi. Dagli interventi a cuore aperto si è passati a tecniche molto meno invasive, con grandi risultati. E la Sicilia è ai primi posti per gli investimenti nelle nuove tecnologie. Insomma, una vera rivoluzione. La cosiddetta operazione non ha più luogo se non è strettamente necessaria. Ma come Centro Cuore abbiamo un cruccio: non siamo stati ancora inseriti nelle Rete dell’Infarto nonostante le reiterate assicurazioni da parte della Regione”.

 

Quale è stata la strada che l’ha portata a Pedara?

“Una strada semplice che ho percorso con entusiasmo e determinazione. Dopo la laurea all’Università di Catania, ho frequentato il Ferrarotto. E da lì nel 1993, anno della sua fondazione, sono arrivato al Centro Cuore di Pedara”.

 

Parliamo adesso delle soddisfazioni, delle gratificazioni, che il suo lavoro qui, al Centro Cuore, le ha riservato.

“Beh, sono tante, in 25 anni sono accadute tante cose. Probabilmente la cosa che più mi ha riempito di orgoglio è stata la realizzazione del laboratorio di Emodinamica, struttura nel tempo diventata profondamente legata al territorio. Pensi che in una classifica stilata negli anni scorsi, il nostro laboratorio di Emodinamica è risultato al decimo posto in Italia sui 180 che ne esistono. Un bel risultato, non c’è dubbio, frutto del lavoro di una equipe medica molto preparata e affiatata. Il nostro dipartimento di Emodinamica svolge un autentico servizio sociale di cui può godere l’intera comunità etnea, e non solo. Abbiamo introdotto nuove tecnologie e altre ne introdurremo nei prossimi anni per essere sempre all’avanguardia nel supremo interesse del territorio in cui operiamo”.

 

Grandi soddisfazioni ma ci saranno state anche delle delusioni nella sua attività di medico al Centro Cuore di Pedara…

“Sì, è normale, non ci sono solo rose e fiori. La cosa che più mi preoccupa è la diffidenza dei pazienti nei nostri confronti. Dei pazienti e dei loro parenti naturalmente. Spesso subiamo anche atteggiamenti di aggressività assolutamente fuori luogo. Non è mai successo nulla di particolarmente eclatante per fortuna ma spesso siamo stati oggetto di atteggiamenti offensivi che comunque non hanno mai allentato la nostra attenzione nei confronti dei malati. A volte i parenti non riescono a capire, ecco, ci sono difficoltà di comunicazione che comunque devono essere superate nel supremo interesse del paziente malato”.

 

Come abbiamo fatto con i dott. Catalano e Tribastone anche con lei vogliamo aprire una finestra sulla sua vita privata per dare la possibilità a chi ci legge di conoscervi meglio, oltre il camice che indossate…

“Non c’è molto da dire, ho una vita normalissima, sono sposato e ho due figlie. Nessuna delle due ha voluto seguire la mia strada, ne stanno percorrendo altre, belle, importanti che alla lunga daranno degli eccellenti risultati”.

 

Politicamente parlando….?

“Anche in questo caso non c’è molto da dire, non appoggio alcuno schieramento, più che ai simboli dei partiti guardo agli uomini che ne fanno parte. Se qualcuno vale, in qualunque parte stia, lo sostengo. Ho sempre fatto così, da buon moderato quale mi ritengo”.

 

Infine le passioni, gli hobby…

“Sono un grande appassionato d’arte, antica e moderna e quando ne ho la possibilità e il tempo frequento le mostre organizzate in zona. E poi c’è il mio adorato cavallo, il cavallo di famiglia, al quale io, mia moglie e le mie figlie siamo particolarmente affezionati e che cavalchiamo la domenica e nei giorni festivi. Tempo e salute permettendo, naturalmente”.

 

GIGI MACCHI

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