L’intervista – Dr. Mario Franco Granata
Il dipartimento di urologia è fra quelli cui l’azienda Morgagni ripone maggiore affidamento. In circa trent’anni il reparto è cresciuto per numero e soprattutto qualità degli interventi. Sorvegliata speciale naturalmente la prostata, al centro della massima attenzione da parte degli urologi del reparto a capo del quale è il dott. Mario Franco Granata, il nostro intervistato di oggi.
Dott. Granata, lei fa parte del gruppo Morgagni dagli anni novanta, è dunque fra i medici veterani dell’azienda…
“Per la verità il mio ingresso nella casa di cura Morgagni risale al 1988. Ma in effetti è dal 1994 che lavoro a tempo super pieno per l’azienda. Ventiquattro o trent’anni, volendo, non è che ci sia moltissima differenza, non le pare…”
Certo, lei è comunque uno dei veterani della casa di cura. Che situazione ha trovato trent’anni fa?
“Certamente una situazione non paragonabile a quella di oggi. Oggi urologia, clinica e chirurgica, è una realtà consolidata che è ai primi posti in Sicilia. In trent’anni sono stati fatti enormi progressi, il gruppo di cui, oltre a me fanno parte i dottori Vincenzo Costanzo, Filippo Pisciotta, Sebastiano Condorelli, ha fatto tanta strada: Si tratta di un gruppo affiatato e sempre operativo, in tutte le condizioni, di normalità e di urgenza. Siamo tanto andati avanti nell’attività clinica e in quella chirurgica e posso dire con orgoglio e tanta soddisfazione che gruppi di urologi come il nostro della Morgagni ce n’è pochi, forse nessuno, in Sicilia”.
Significa che siete forti anche tecnologicamente?
“Senza ombra di dubbio. Pensi che disponiamo di un laser al tullio per gli adenomi della prostata di tutte le dimensioni. E siamo gli unici in Sicilia, forse addirittura da Roma, in giù ad essere dotati di questa moderna e importantissima strumentistica. Questi ci consente di avere pazienti che vengono da noi da tutta la Sicilia per essere operati in condizioni di assoluta sicurezza. Oggi eseguiamo circa dieci interventi la settimana, abbiamo una lista d’attesa fino al giugno del prossimo anno. Tutto questo la dice lunga sulla qualità del nostro lavoro e si tenga conto che tutti gli interventi vengono eseguiti in convenzione con il servizio sanitario nazionale. Sono davvero felice del livello al quale siamo arrivati che ripaga anni di sacrifici. Io ho dedicato tutta la mia vita all’urologia e non ho alcun rimpianto. I risultati di oggi mi ripagano ampiamente”.
Ha parlato di sacrifici, si riferisce probabilmente al fatto di essersi potuto dedicare meno di quanto avrebbe voluto alla famiglia…
“La famiglia mi è stata sempre vicina, mi ha aiutato ad andare avanti, a non fermarmi mai. Sono molto riconoscente a mia moglie e ai miei figli”.
Quanti figli ha dott. Granata?
“Due, un maschio e una femmina. Il maschio è collaboratore scientifico, la femmina ha parzialmente seguito la mia strada, è medico e lavora come anestesista all’ospedale di Acireale”:
Qui nella casa di cura conoscono tutti la sua passione per la caccia…
“Passione è riduttivo. Io parlerei piuttosto di amore, un amore viscerale per la caccia. Vede, caccia e urologia hanno segnato tutta la mia vita, ad entrambe ho dedicato amore e partecipazione. Senza una delle due mi sentirei incompleto, finito…”.
GIGI MACCHI
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