L’intervista – Dr. Antonio Rapisarda

9 Maggio 2018

L’intervista – Dr. Antonio Rapisarda

L’oculistica oggi è profondamente cambiata rispetto al passato. Nel giro di pochi anni la disciplina si è munita di strumenti che ne hanno radicalmente trasformato ruolo e funzioni. Oggi l’occhio malato può essere assistito con tecniche fino a un decennio fa nemmeno pensabile. E per quel che riguarda l’oculistica il gruppo Morgagni è all’avanguardia. Non solo a Catania, in Sicilia, ma in tutta l’Italia. Tecnologie di ultima generazione e uno staff medico di prim’ordine ne fanno un reparto di primissimo livello. E dello staff medico fa parte, fra gli altri, il dott. Antonio Rapisarda.

 

Dott. Rapisarda è giusto parlare dell’oculistica come di un settore della medicina in profonda evoluzione?

“Assolutamente sì. Oggi l’oculistica grazie alle ricerche e allo studio di veri esperti mondiali è in grado di dare risposte fino a qualche tempo fa inimmaginabili. Ci sono strumenti e tecniche che aiutano il medico nella diagnosi e nella cura di malattie fino a un paio di decenni fa destinate purtroppo a degenerare in patologie irreversibili. E a questo proposito è giusto sottolineare che il gruppo oculistico della Morgagni è di primo livello, per capacità tecniche, organizzative e naturalmente professionali. Sono orgoglioso di lavorare in questo contesto”.

 

Il vostro reparto è dunque dotato di strumenti all’avanguardia …

“Sicuramente. E non è finita qui, nel senso che sono in corso trattative per l’acquisto di un microscopio di ultimissima generazione in grado di scandagliare l’occhio in lungo e in largo e dunque di fornire al medico le indicazioni necessarie per la migliore diagnosi. La trattativa è in corso, ma sono ottimista. Con questa strumentazione il gruppo Morgagni avrà davvero tutto ciò che occorre e non avrà rivali in campo oculistico in tutta Italia”.

 

Da quanto tempo lavora alla Morgagni?

“Da quattro anni dopo una lunga esperienza, 25 anni a Siracusa e 11 all’ospedale Garibaldi di Catania. Mi sono subito integrato nel gruppo che già operava con eccellenti risultati e giudico questa esperienza quadriennale positiva in tutti i sensi”.

 

Dott. Rapisarda dunque non ci sono delusioni e soddisfazioni particolari, episodi che magari ricorda  con gioia o con dolore?

No, è praticamente così. Ogni giorno di questi quattro anni che ho trascorso alla Morgagni è filato via senza traumi o scossoni particolari. Come detto lavoro in un contesto di elevato livello professionale e questo aiuta ad affrontare ogni tipo di problematica con la massima serenità. Il panorama chirurgico è completo e siamo assistito da grandi numeri. I pazienti che vengono da noi sanno di poter contare su un eccellente livello di assistenza e si fanno seguire con fiducia dall’uintero personale medico”.

 

Ma c’è comunque qualcosa da dire sulla gestione pratica del reparto da parte dell’azienda?

“Beh sì. Da parte del consiglio di amministrazione Morgagni c’è, c’è stata e sono certo che ci sarà sempre, la massima attenzione nei riguardi dell’oculistica. Attenzione che si manifesta con investimenti a breve e lungo termine e che danno al nostro gruppo la percezione di un rapporto importante e consolidato”.

 

Negli ultimi tempi vi siete intestati importanti battaglie…

“Sì, e ultima solo in ordine di tempo quella sul glaucoma. Questo sta davvero diventando un nostro cavallo di battaglia. Fino a qualche tempo fa il glaucoma era un vero diavolo, un male che faceva accapponare la pelle non solo del paziente. Oggi riusciamo a fronteggiarlo con eccellenti risultati, grazie agli strumenti, come si diceva prima, di cui il gruppo Morgagni si è dotato. E in futuro non potrà che andar meglio. E comunque non dimentichiamo i successi nel campo della chirurgia dela cataratta e dei trapiani di cornea. Insomma, andiamo bene, e questa non è autocelebrazione. Il riconoscimento viene dalle persone che curiamo…”

 

L’ultima parte dell’intervista, come abbiamo fatto in tutte le altre che abbiamo fin qui pubblicato, la riserviamo alla sua vita privata. Cominciamo dalla famiglia. Ha figli?

“Sì, due. Uno è oculista a Siracusa. Ha deciso di seguire la mia strada e ne sono naturalmente felice. L’altro è manager di un’azienda. Due ragazzi in gamba e il grande mi ha già reso nonno di due splendidi nipotini”.

 

Infine gli hobby, le passioni…

“Passioni? Amo tutti gli sport, nel senso che amo praticarli. Il tennis, il calcio, il nuoto riempiono le mie giornate quando ho tempo a disposizione. E’ sempre stato così, fin da ragazzo fra me e lo sport c’è un feeling particolare. E sarà sempre così, finché avrò forza e voglia di fare”.

 

GIGI MACCHI

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