L’intervista – I Farmacisti
La farmacia della casa di cura Morgagni, così come appare oggi, ha origine nel 2004. Sono dunque trascorsi ben 14 anni da quando la dott.ssa Agata Marletta, fresca vincitrice di un concorso che le avrebbe spalancato le porte della sanità pubblica, nonostante il parere contrario della famiglia, scelse il privato, scelse Morgagni. E, visto come sono andate le cose, ha fatto bene, benissimo.
Oggi questa farmacia è un fiore all’occhiello della casa di cura e con l’apporto di altri due professionisti, il dott. Aldo Interlandi e la dott.ssa Federica Riccioli, rappresenta un insostituibile punto di riferimento per quanti operano nel presidio catanese. Sono questi tre farmacisti i nostri intervistati di oggi.
Dott.ssa Marletta, 14 anni qui alla Morgagni, senza alcun rimpianto…
“Assolutamente. Sono stati anni di crescita, anni in cui con impegno e determinazione, siamo riusciti a cogliere successi straordinari. Successi che, oltre che dai vertici dell’azienda, ci vengono riconosciuti dai medici, dagli infermieri e dai caposala con i quali quotidianamente condividiamo il nostro lavoro. Senza trascurare naturalmente il contributo dato alla farmacia dai dottori Interlandi e Riccioli, entrati perfettamente nel meccanismo: Per me è stata una sfida impostare una farmacia in una struttura in cui non c’era mai stato un farmacista”.
Dott. Interlandi, lei si divide fra Catania e Pedara…
“Sì, infatti. Ho cominciato a lavorare al Centro Cuore di Pedara nel 2005, quindi anch’io ho un trascorso significativo del gruppo. Negli ultimi tempi mi è stato chiesto di collaborare con la farmacia della casa di cura di Catania di cui è responsabile la dott.ssa Marletta e ho accettato con entusiasmo. I miei orizzonti professionali si sono allargati, oggi posso vantare un’esperienza che in Sicilia, lo dico senza falsa modestia, hanno in ben pochi. Nella farmacia di catania sono responsabile UFA, cioè la preparazione degli antiblastici. In mia assenza di questo compito si occupa la dott.ssa Riccioli”.
E poi c’è lei, la giovane dott.ssa Federica Riccoli, responsabile della farmacia dell’area critica di Catania. In che consiste l’area critica e soprattutto in che consiste il suo lavoro?
“Sono praticamente la farmacista di reparto della terapia intensiva e area critica. Delle altre degenze la farmacista di reparto è la dott.ssa Marletta. I medici, gli infermieri, i caposala, mi espongono le loro esigenze, le loro richieste e io faccio in modo che ogni cosa vada nel posto giusto. Sono qui dal 2014 e dal gennaio di quest’anno mi occupo dell’area critica, area che va dalla terapia intensiva alle degenze. Questo lavoro sta dando risultati importanti, direi che è un valore aggiunto che riduce pericoli e criticità”.
Dott.ssa Marletta voi gestite naturalmente anche le sostanze stupefacenti…
“Certamente. E lei si rende conto di quanta responsabilità occorre per questo tipo di gestione. Degli stupefacenti mi occupo solo io, in mia assenza interviene la dott.ssa Riccioli. Devo dire che grazie alla nostra oculatezza fino ad ora non si sono mai verificati episodi gravi. E neanche inquietanti per la verità. Il nostro rapporto con gli operatori è ormai ben collaudato. C’è affiatamento e rispetto dei ruoli. Ognuno sa fino a che punto può spingersi e comunque noi abbiamo dalla nostra la competenza e la professionalità per capire tutte le esigenze. A Pedara la gestione degli stupefacenti è compito esclusivo della direzione sanitaria, quindi del dott. Tribastone”.
Dott.ssa Marletta, lei si occupa anche naturalmente della fornitura dei prodotti che servono alla farmacia, non solo medicine ma anche presidi e materiale specialistico di sala operatoria…
“Sì, e devo dire che non è un lavoro semplice. I rapporti con i fornitori non sono un problema ma richiedono attenzione. Insomma il nostro obiettivo è poter disporre di farmaci di alta qualità, ma non accettiamo speculazioni sui prezzi. Dunque si portano avanti trattative spesso particolarmente impegnative. Ma i risultati ci danno ragione, dicono che la nostra farmacia è ricca di prodotti di altissima qualità e l’azienda è soddisfatta perché non procuriamo spese pazze…”.
Dott. Interlandi, a questo proposito le vuole aggiungere qualcosa…
“Sì, voglio dire che le spese per i medicinali si sono ridotte di circa il 50 per cento. Una farmacia attrezzata, con persone serie e competenti che la gestiscono, può ottenere anche questi risultati, che non sono da buttar via…”
GIGI MACCHI
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