L’intervista – Dr. Angelo Di Giunta
Venti interventi in media in una settimana… Non è roba da poco, in un mese sarebbero circa un’ottantina, addirittura un migliaio nell’arco di un anno. Sono numeri importanti, da divisione di prima grandezza. Sono i numeri dell’ortopedia della casa di cura Morgagni. Ed è Angelo Di Giunta, ortopedico, responsabile della chirurgia articolare, il nostro intervistato di oggi.
“In effetti stiamo parlando di numeri importanti che fanno del nostro gruppo uno staffi di primo livello anche per la quasi costante riuscita dei nostri interventi. Numeri che danno spessore al nostro lavoro, al nostro impegno e alla nostra professionalità”.
Dott. Di Giunta da quanto tempo è qui alla Morgagni?
“Dal 1996, dunque da 22 anni. Sono arrivato a far parte del gruppo Morgagni dopo importanti esperienze in altre case di cura. Una scelta di cui non mi sono mai pentito visto che sono orgoglioso di far parte di questo team con il quale e grazie al quale sono riuscito ad aggiungere fondamentali tasselli alla mia carriera”.
Dunque ha sempre lavorato nel privato…
“Sì, sempre e solo nel privato, non ho mai svolto attività pubblica. Qui alla Morgagni ho dapprima lavorato insieme con Nino Niceforo, per circa otto anni, quindi ho continuato da solo affiancato però da una formidabile squadra. Niceforo comunque continua a collaborare con la casa di cura Morgagni, e mette la sua importante esperienza al servizio del nostro gruppo”.
Cosa può dirci dei suoi 22 anni alla Morgagni?
“Ho assistito, partecipandovi da protagonista, ai progressi dell’ortopedia artroscopica. Progressi eccezionali non solo per quel che riguarda la chirurgia del ginocchio e dell’anca ma anche, direi soprattutto visto che ormai occupa il 60 per cento della mia attività, alla chirurgia della spalla”.
Strumentisticamente siete messi bene…
“Direi benissimo, visto che disponiamo grazie alla disponibilità e alla lungimiranza della direzione aziendale, di apparecchiature al top mondiale. Non esagero, ho girato e parlato con tanti colleghi: in pochi dispongono di strumenti all’avanguardia come la Morgagni. Qui abbiamo le migliori protesi, le migliori tecnologie, tutto di qualità eccellente. E questo ci consente di riservare la massima attenzione al paziente, ai suoi bisogni. Naturalmente non possiamo trascurare l’importanza della riabilitazione per la quale disponiamo di un eccellente staffi di operatori che noi chirurghi ortopedici abbiamo addestrato senza limitazione di impegno. E i risultati si vedono, sono sotto gli occhi di tutti”.
A volte comunque capita di imbattersi in situazioni di disagio…
“Naturalmente. Non siamo infallibili. Ce la mettiamo tutta e normalmente i nostri interventi si risolvono in successi che consentono al paziente di tornare ad una vita normale. Ma in una sala operatoria bisogna sempre stare con gli occhi aperti ed affrontare con giudizio anche le più gravi situazioni di disagio. Abbiamo comunque l’aiuto fondamentale di una terapia intensiva che ci sta sempre vicino ed è pronta a collaborarci in ogni modo”.
Adesso la domanda di rito che abbiamo rivolto a tutti suoi colleghi: la famiglia.
“C’è poco da dire, una famiglia normale, come tante. Sono sposato e ho due figlie, due ragazze di 19 e 16 anni. Non mi chieda cosa vogliono fare da grandi, se vorranno seguire la strada del padre perché davvero non lo so, visto che non lo sanno neanche loro…”.
Infine gli hobby, le passioni. Ce ne sono di importanti?
“Beh, una sicuramente che è più di un hobby, di una passione: l’amore per lo sport e in particolare per il football americano. Ho fondato nel lontano 1982 una squadra, l’Elephant Catania, di cui oggi sono il presidente onorario e di cui seguo sempre tutti gli impegni, naturalmente lavoro permettendo…”.
GIGI MACCHI
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