L’intervista – Dr. Vito Borzì

15 Maggio 2018

L’intervista – Dr. Vito Borzì

Si muovono tra i reparti, sono di supporto ai medici di quasi tutte le discipline e riescono a stabilire con i pazienti rapporti di fiducia. Parliamo dei medici di medicina interna che nella casa di cura Morgagni hanno un ruolo certamente non secondario rispetto agli altri medici. Nei giorni scorsi abbiamo intervistato il dott. Luciano Sfogliano, oggi è la volta del dott. Vito Borzì, primario internista diabetologo.

 

Dott. Borzì da quanto tempo è nel gruppo Morgagni e come c’è arrivato?

“Sono qui da due anni e mezzo dopo 34 anni vissuti intensamente all’ospedale Vittorio Emanuele. Andato in pensione ho avuto l’opportunità di incontrare i vertici dell’azienda Morgagni e nel giro di pochi giorni la mia collaborazione con il gruppo è diventata realtà con soddisfazione, credo, di entrambe le parti”.

 

Come è stato accolto?

“Direi benissimo e da parte di tutti. Oggi lavoro con entusiasmo con un gruppo di medici altrettanto entusiasti e motivati. La professionalità di questo gruppo è riconosciuta da tutti gli operatori della casa di cura e soprattutto dai pazienti con cui quotidianamente abbiamo a che fare”.

 

Due anni e mezzo non sono tantissimo tempo ma sono sufficienti per tracciare un primo bilancio del suo lavoro qui nel gruppo Morgagni.

“Beh, si, lo dicevo prima. Il lavoro è tanto e impegnativo ma riusciamo a sbrigarcela bene grazie alla professionalità dei medici del gruppo. Un team peraltro supportato da una organizzazione che definirei perfetta”.

 

L’ho chiesto nelle altre interviste anche ai suoi colleghi. Qualche rammarico…?

“Facile a dirsi: la mancanza di una convenzione con la Regione della quale siamo in attesa. Ma ciononostante riusciamo a far fronte a tutte le esigenze. Scendiamo in campo sostenuti sempre dalla gran voglia di fare. Per questo la mancanza del reparto è un rammarico, con tutte le professionalità di cui dispone la medicina interna del gruppo Morgagni, potremmo fare cose eccellenti. Ma non  ci lamentiamo, ci rimbocchiamo le maniche e andiamo avanti, contenti comunque di operare in un centro di autentica eccellenza della sanità non solo in Sicilia”.

 

Dott. Borzì, un accenno adesso alla sua vita familiare.

“Sono sposato e ho una figlia che lavora da psicoterapeuta a Roma. La mia vita è scandita da lavoro e famiglia. Sono contento per quel che sono riuscito a realizzare, in entrambi i campi”.

 

Infine, hobby, passioni particolari?

“Sono uno sportivo da… poltrona, nel senso che amo lo sport e il calcio in particolare. Ma soprattutto amo viaggiare. Viaggio da sempre: sono nato a Udine e a tre anni la mia famiglia si è trasferita a Catania, dunque sono e mi sento catanese a tutti gli effetti. E da quando sono ragazzo il mio tempo l’ho sempre dedicato ai viaggi. Ne ricordo due in particolare: a Mali e in India. In questi luoghi ho imparato tantissime cose che hanno arricchito il mio carattere, riempiendomi cuore e cervello: E ai viaggi non intendo rinunciare, li farò sempre, ogni volta che potrò, gestendoli naturalmente in base agli spazi che il lavoro mi lascerà”.

 

GIGI MACCHI

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